Problematiche degli Scrubber chimici nel trattamento di aria contaminata da componenti organici:
Gli Scrubber chimico/fisico, abitualmente due stadi, funzionano con i seguenti prodotti chimici additivati alle acque di lavaggio:
1.Stadio: Acido solforico.
2. Stadio: Idrossido di soda (soda caustica) in alternanza ad acqua ossigenata o cloro.
Per la grande efficienza di abbattimento fisico del particolato organico sospeso nell’aria, gli scrubber chimici accumulano rapidamente nel circuito chiuso dell’acqua di lavaggio una altissima quantità di bio-massa, la quale agevolata dalla consistente ossigenazione facilitata dal processo fisico, viene rapidamente attaccata dalle stesse specie batteriche ubiquitanti, che sono già responsabili, proprio delle emanazioni maleodoranti di processo che si cercano di abbattere con gli scrubber. Per ostacolare il fenomeno descritto si cerca solitamente di estremizzare il pH del liquido di lavaggio e/o aggiungere dei biocidi (processo di lavaggio con prodotti acidi, basici, cloro e ossigeno o acqua ossigenata). Tutto questo mostra nel tempo forti limitazioni, esemplificate dalle onerose problematiche di seguito descritte:
- Scarsa capacità di abbattere gli odori molesti. Soprattutto dovuta al lavaggio con acqua sporca e maleodorante che difficilmente raggiunge ed ancora più raramente mantiene nel tempo le specifiche di progetto. Nella maggioranza dei casi, per ottenere un risultato soddisfacente necessita anche la realizzazione di un BioFiltro, con un elevato aggravio di spesa.
- Costi elevati di manutenzione. Il normale funzionamento genera depositi eccessivi di fanghi all’interno delle vasche e nei corpi filtranti dello scrubber. I frequenti fermi impianti, al fine di ripristinare la pulizia interna, generano alti costi di manutenzione.
- Alti costi per lo smaltimento delle acque reflue e fanghi. Le acque di lavaggio, fortemente inquinate dagli additivi chimici utilizzati, devono essere “conferite” come rifiuto speciale tossico-nocivo.
- Gestione di sostanze caustiche e pericolose. I prodotti chimici relativi al funzionamento dello Scrubber chimico sono molto aggressivi e pericolosi, pertanto necessitano di precauzioni molto accorte e onerose, sia per il personale che per l’ambiente.
Considerazioni:
L’utilizzo dell’attivatore biologico BIO P100 in sostituzione dei prodotti chimici, garantisce all’ interno del BIOSCRUBBER, l’abbattimento degli odori molesti, in ambiente biologico equilibrato e costante nel tempo.
L’aggiunta giornaliera di minime quantità di attivatore biologico ha esclusivamente lo scopo di tenere ai massimi livelli, l’attività batterica selezionata, al fine di garantirne la posizione dominante.
Negli impianti produttivi di compost, si può utilizzare le acque reflue per bagnare i cumuli, con notevole miglioramento della qualità del compost (che viene ulteriormente attivato con i residui batterici) ed Inoltre con sostanzioso risparmio idrico.
In altri settori, le acque reflue possono essere smaltite direttamente in fognatura. Se i reflui, vengono conferiti in depuratore biologico, abbiamo un miglioramento della sua funzionalità.
Il BIOSCRUBBER mantiene le acque di lavaggio permanentemente disodorizzate, questo agevola il raggiungimento ed il mantenimento delle prestazioni per cui l’impianto è stato originariamente progettato e realizzato.
La trasformazione è possibile effettuarla con semplicità e costi quasi nulli. È totalmente reversibile.
Per trasformare lo scrubber da chimico a biologico (BIOSCRUBBER) basta fare poche cose:
- Svuotare la vasca di raccolta delle acque di lavaggio.
- Sostituire le pompe dosatrici (con tipo più piccolo), in quanto i consumi dell’additivo biologico (BIO P100) sono inferiori (circa 5% del fabbisogno chimico).
- Riavviare l’impianto.